MM è come il Virgilio del Nachlass Classico Cinese
E’ risaputo che Virgilio è romano, e quindi greco, fino all’osso. Il suo Eneide è così influenzato dalle opere di Omero che a stato conferito all’opera un nome apparentemente greco, sebbene si tratti di una forma latina poco nota usata per chiamare il suo eroe, altrimenti chiamato Enea in tutte le altre opere. I tratti romani dell’ epica e la celebrazione di Augusto sono realizzati attraverso l'assimilazione decadente dei modi dell’ellenismo, come in Callimaco e Apollonio che sono due modelli post-omerici di Virgilio. Sebbene venga fatto riferimento anche in altri versi ai testi di Omero e in altri libri all’l'Iliade o all'Odissea, la modalità con cui Virgilio ottiene il risultato finale è alessandrino, non il greco pre-classico.
Discorso analogo per le sue Georgiche. Sebbene sembrino essere esiodei, devono la loro origine più ad Arato e ai primi trattati romani di agricoltura che alle “Opere e ai Giorni”. Perfino al momento della sua morte, Virgilio era conosciuto principalmente non per la sua Eneide (che ha richiesto cambiamenti postumi e perciò non fu pubblicata subito dopo la sua morte, fatta eccezione per la declamazione di tre dei suoi libri), ma per le sue Bucoliche, un'altra poesia nella tradizione ellenistica decadente, che deve molto di più alla città, al Teocrito urbano, che a qualsiasi esperienza bucolica realmente accaduta. Virgilio non era né un pastore, né contadino né un generale, ma un servitore letterario di Mecenate, che rimase incantato dalla poetica di Virgilio.
La Rota (o il ciclo), le Bucoliche, le Georgiche e l’Eneide, hanno reso eterno non solo (1) la cultura letteraria alessandrina, ma anche (2) la classica cultura greca (come nel teatro ateniese di Eschilo, Euripide e Sofocle, l'espressione lirica contemporanea, e anche i classici di storiografia), (3) l'espressione filosofica (come in Socrate, Platone e Aristotele) e (4) la letteratura scritta in greco dai romani. Le quattro fasi della cultura greca incarnati in Virgilo non sono in ordine storico: i modelli successivi usati per le Bucoliche precedono i primi modelli utilizzati per le Georgiche e l'Eneide. Tutto questo complica le interpretazioni in quanto imita il dramma attico.
La cultura greca attraversò una sorta di esodo e tutto il mondo civile venne permeato, così come accadde anche a Virgilio, dai classici che erano stati largamente imitati. La cultura classica cinese similmente si diffuse a partire dalla Cina fino al nord-est asiatico (Corea e Giappone), e al sud-est asiatico, principalmente in Vietnam, ma raggiunse anche i paesi con una forte densità sinitica che venne educata attraverso i classici cinesi. Nel suo lavoro, specialmente negli opuscoli su questi paesi, ma anche nei saggi critici e nelle presentazioni web, MM riprende alcuni elementi della cultura cinese in Giappone, Corea, Vietnam e Birmania e perfino della Cina stessa.
La Grecia moderna ha più volte assistito a una rinascita ellenica. Lo stesso è successo anche in Cina, in particolare durante il Neo-confucianesimo di Zhu Xi che, a differenza dei revival moderni del pensiero ellenico in Grecia, è diventata la base di una nuova cultura Sinitica, in Giappone, Corea, Vietnam e Thailandia, Mandalay e Giacarta (se non addirittura in tutta la Birmania e Indonesia). Zhu Xi ha anche creato una cultura cinese post-classica nella Cina stessa, raffinando ed estrapolando dei principi originali della dottrina confuciana e rendendoli la base del sistema di esami cinesi. Virgilio è diventato uno standard per l'istruzione non solo in Italia ma anche in tutta Europa.
L'imitazione di Virgilio, per esempio, era un modello familiare per Dante (che include il poeta nella sua poesia) e dell'Eneide di Ariosto e Tasso, nel loro romanzi epici, in merito a una epica neo-classica in Francia, e per Spenser e Milton in Inghilterra. Vida scrisse una poesia cristiana rielaborando le parole stesse di Virgilio la cui influenza persistette almeno fino alla fine del XIX secolo. Lo studio di Virgilio permise una conoscenza più approfondita della cultura romana, che portò anche alla rinascita dei classici greci nel XVII secolo. Nel suo epico Morrison incorpora volutamente le tre fasi del Rota Virgiliana.
Lo fa citando le Bucoliche nel “Renewed”, il suo libro sull’Egitto, le Georgiche, nella “Divine”, il suo libro che descrive il Nord Italia e l’Eneide. Nel “Second” racconta la Turchia, la Grecia e il Sud Italia (dove Virgilio, come in Dante, diventa un personaggio). Il lavoro di Morrison segue l'uso di riprendere il passato utilizzato anche Virgilio ma lo fa in un modo diverso: egli incorpora anche alcune fasi analoghe prese dalla cultura cinese. I periodi greci di MM, come Virgilio, sono fuori di ordine storico. “Revolution”, un gioco di idee e sembra appartenere ai dialoghi platonici; “Engendering” invece è come se fosse un tutt’uno con la letteratura ellenistica. “Excelling” è d’ispirazione omerica.
“Exists”, “Regarding” e “All” con i loro “pre-testi” astratti sono come le imitazioni lontane di letteratura augustea dei modelli greci. I tentativi di critica di MM ricordando a prosa romana della fine del periodo (da scrittori educati nella tradizione ellenica) di venire a patti con il Dao De Jing di Lao-Zi, con i Dialoghi di Confucio e con la dottrina buddista. “MM's China” incorpora un dramma cinese (in parafrasi) come l'Eneide incorpora Medea e Giasone in caratteri principali di Virgilio, Enea e Didone (Spenser varierà questa pratica, combinando i due nella sua Britomart mentre Milton li lascia nell’ombra nel suo Adamo ed Eva) .
Dopo di questo Morrison segue Virgilio e imita una cultura straniera, con il ritorno alle sue origini, ritracciando la sua influenza in altri paesi (così come Virgilio probabilmente viaggiò in tutto il mondo mediterraneo), grazie all'integrazione attraverso l'imitazione e la citazione sui testi classici nelle sue opere. Solo nella sua critica non si discosta da Virgilio, che sembra non aver scritto in prosa sulla Grecia o spiegato le proprie procedure per la gestione della sua cultura. Come Virgilio, il cui modello in modo discosta radicalmente da Omero, il poema epico di Morrison non sembra avere niente di epico che precede Frase degli Dei, nonostante la sua assimilazione di altri poemi epici.
Rimane da studiare la sua pratica neo-Vergilian molto più dettagliatamente. In che modo sono le figure di Confucio e di Lao-zi ripresi in “Revolution” e “Engendering” e che tipo di effetto crea? Come viene rappresentata la dottrina buddista figura nel libro precedente, e per quale motivo il modo in cui viene gestita questa dottina nel libro è diverso da quello che avviene invece nella critica? “Excelling” è nella tradizione della letteratura cinese di viaggio, ma è libero di qualsiasi discorso esplicitamente confuciano, taoista o buddista. Per “MM's China” riassume il processo molto più quanto “Bangalore Esightings” non rappresenti la tradizione indiana. Lascio queste considerazioni ai posteri.
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